mercoledì 18 luglio 2012

Gelato di amaretti, uvetta e cannella

200 gr di panna fresca
300 gr di latte
80 gr di zucchero
3 cucchiai di Marsala
150 gr di amaretti tritati
una manciata di uvetta ammollata
1 cucchiaino di cannella
1 pizzico di sale

Tutto nella gelatiera, eccetto l'uvetta,  dopo aver fatto sciogliere lo zucchero nel latte un po' tiepido.
L'uvetta si aggiunge a mano mescolando col cucchiaio a fine mantecatura.

lunedì 16 luglio 2012

Gnocchi fatti in casa al sugo di pesce spada e melanzane

Tocca alla Lore.

- Siamo due streghe malefiche (perché una non fa in tempo a pensare una cosa che l'altra, a 2000 chilometri, ha appena pensato esattamente la stessa cosa. Ci facciamo paura per questo).

- Siamo complici in affari sporchi (dice Melloni che io non ho amici comuni, bensí che capitaneggio la mafia del Brenta. Ha ragione. Melloni ha sempre ragione).

- Mettiamo sempre il naso negli affari degli altri (non siamo quel tipo di persone che dicono mi spiace che tu abbia 'sto problema, domani ci vediamo per un caffè e ne parliamo. E poi spariscono nel nulla. Noi il caffè te lo portiamo a casa con tanto di torta fatta con le nostre sante manine).

- Abbiamo la bocca sporca (se dobbiamo dire che qualcuno si fa delle grandi pippe, metaforiche e non, lo diciamo. Che problema c'è. Ehhhh ma quante pippe!)

- Siamo acide. Abbiamo sempre quel fondo di ironia acerba che non va via nemmeno nei momenti più dolci (e grazie a quello sopravviviamo. I generali romani vittoriosi avevano sempre al seguito, oltre ai leccaculo di turno, anche chi ricordava loro che siamo tutti uguali, almeno quando ci sediamo sulla tazza del cesso. Mio nonno Resio a 'sto punto direbbe basta cosí che me vien fame).

- Con lei è sapere senza ombra di dubbio che tutto l'amore che stai dando, tutto ciò che di te stai donando, è al 100% ricambiato (ciò è molto difficile da sentire con un uomo. A meno che l'uomo in questione non sia gay - svenimenti a catena nel settore conservatore dell'audience e in quello salmantino per questa mia affermazione. Beh, aggiungiamo che l'uomo in questione o è gay o è M. Decimo Meridio. M. Masssssimo?! Eddai alla nostra età credere ai miracoli, anche se lei è cattolica!).

- Noi due e Miguel, sempre. Miguel so sempre mi. Per te, Lore.


PS: Nella foto le tre streghe di Eastwick al completo, la Lore morena mía, la zia Nadia la bionda, io la rossa. A Trento, un 11-S indimenticabile e da dimenticare al tempo stesso. L'altra foto, di questa primavera, a Lucca col suo André. Lei ha fatto 700 km per parlare un'ora con me seduta su una panchina davanti a San Frediano.

Ricetta, gnocchi, perfetti.
Per 4

500 gr patate
sale
1 uovo
150 gr farina

Per il sugo:
2 fette di spada tagliato a cubetti
mezza cipollina al velo
olio evo
vino bianco secco
sale e pepe
1 peperoncino piccolo tagliato a striscioline con la forbice
un po' di origano
basilico fresco
olive verdi a rondelle
3 pomodori pelati , tagliati a cubetti
1 melanzana, senza pelle, tagliata a fette spesse 1 cm, oliata e grigliata con l'origano
1 spicchio d'aglio

Il giorno prima preparo la melanzana e poi la metto a insaporire 24 ore in un fondo d'olio aromatizzato con l'aglio tagliato a fettine sottili. Ogni tanto rigiro la melanzana nell'olio. Al momento di aggiungerla al sugo la taglio a striscioline e tolgo l'aglio.

Faccio dorare un po' la cipolla in 7-8 cucchiai d'olio e altrettanti di vino. Aggiungo pesce, pomodoro, olive, sale e pepe, basilico, copro col coperchio e cuocio a fiamma allegra per una quindicina di minuti.

Prima di mescolare agli gnocchi, aggiungo le melanzane.

domenica 8 luglio 2012

I sofficini Findus fatti in casa (un grande classico contemporaneo)

Da lontano tutto si idealizza.
Un giorno, lontano da qui, magari idealizzerò la passata di pomodoro fritta, l'affettato tagliato con la mannaia, circolare per le rotonde con la sensazione di giocare alla roulette russa. Magari idealizzerò perfino Shakira e Allison, le cagne isteriche della vicina brasiliana (con quei nomi è normale che siano carne da psicanalisi), il vicino belga che passeggia alle tre di notte con in braccio una borsa dell'Ikea (che preferisco non sapere cosa contiene ma mi son fatta delle brutte idee). Siamo un quartiere internazionale, contando anche la Tommy.
Per il momento però tocca ancora idealizzare il brodo di dado col formaggino Mio sciolto, i risi col Pomito, il Ciobar di cioccolato bianco e i sofficini Findus di cui ho vissuto per anni, friggendoli perfino di nascosto. Ci ho vissuto fino al giorno in cui dentro ci ho trovato un chiodo. Era nel secolo scorso e non esistevano ancora i servizi di attenzione al cliente, avrei potuto vincere una causa miliardaria invece ho chiuso il rapporto col sofficino. Questo fino a qualche settimana fa, che me ne è venuta all'improvviso una voglia sfrenata (l'idea platonica di Italia gioca brutti scherzi), da piangerci su. E allora ho preso e ho fatto e ho fritto, ed ho pensato a Giancarlo, a tutti quei trigliceridi orrendi che ci piacciono da morire, la maionese, il burro (tanto burro!), il gelato di Ringo, il vitello tonnato dell'Aliper, le frittelle calde e unte per la prima colazione e star da cani una giornata (mangiarne tre a testa, che porsèi), il cotechino con le lenticchie all'una di notte subito dopo il pandoro, fare una torta di cioccolato insieme e morire nell'intento, una scatola di sfogliatine in due con un caffè.
E poi ho pensato che lui invece non mi è mai mancato, che c'è sempre stato.
Dai tempi del suo k-way Cuki Alluminio e del mio vestito da tigre tipo Amanda Lear grazie al quale il prof  Dabalà mi mise automaticamente fuori dalla porta e 9 in condotta tutto l'anno. I momenti gloriosi, suoi e miei, quelli complicati o dolorosi (che spesso poi son la stessa cosa), la politica (stai zitta in pubblico, fammi una carità), le mie perpetue valigie (parti di nuovo, invereconda), il suo rimanere (saldo, sul territorio. L'orgoglio che sento per lui, per quello che fa), i momenti solidali, familiari, il dirsi tutto senza necessità di dirsi una parola. Quel comportati bene che in realtà significa metti tutto a soqquadro che mi piace cosí.
E cosí da trent'anni.
Te vojo ben assè, vecio (e qui so che gli saranno caduti perlomeno tre capelli).

La ricetta della pasta di 'sti sofficini l'ho fregata a qualcuno ma non ricordo a chi, di sicuro qualcuno che mi piace e con cui mi scuso in partenza per non poter citare la fonte.
Ne vengono 12, cerchi di pasta da circa 10 cm di diametro.
Dentro ci ho messo besciamella e passata fatte in casa, cotto Ferrarini del Corte Inglés (1 sola fetta, tre etti. Il concetto spagnolo di "tagliato sottile").

Per la pasta:
200 ml di latte
100 gr di farina
30 gr di burro
sale

Bollire latte, burro, sale. Quando il tutto starà per bollire, versare la farina in un colpo solo. Mescolare bene e cuocere fino a che la pasta non si staccherà dalle pareti della pentola. Lasciar raffreddare un minimo, fare una palla, avvolgerla nel cellophane e lasciarla riposare 15 minuti. Poi stenderla su un piano di lavoro leggermente infarinato e ritagliare i dischetti dei sofficini.

mercoledì 4 luglio 2012

Spaghetti con le sarde decisamente Bedana

Pomodori freschi maturi
Scalogno
olio evo
vino bianco secco
sarde pulite
poco sale
pepe bianco
origano
zucchero di canna

Fare appassire lo scalogno in acqua e quando sarà quasi evaporata aggiungere olio ed i pomodori tagliati a pezzettoni. Spolverare di sale e pepe e zucchero di canna, aggiungere le sarde pulite, a tocchetti. Vino bianco secco, far evaporare, proseguire la cottura a fuoco medio, col coperchio. Scoperchiare, aggiungere origano (poco) e una spolverata di grana. Spadellare gli spaghetti.

lunedì 2 luglio 2012

Due bocconi di pane per uno

Per 8 panini:
200 gr di farina 0
8 gr di lievito fresco
1 cucchiaino di zucchero e 1 di sale
3 cucchiai di olio evo
130 gr di acqua tiepida

Lievito sciolto in acqua e zucchero, impastare aggiungendo l'olio per ultimo.
Lievitazione una notte a temperatura ambiente, il mattino dopo formare i panini, lasciarli lievitare fino quasi al raddoppio del volume e cuocere a 240º per 8 minuti con vapore nel forno, poi abbassare a 200º e finire di cuocere.

sabato 30 giugno 2012

La pizza Azzurra con lo strutto

La pizza l'ho fatta.
L'elmetto l'ho preso.
L'asilo politico al Portogallo l'ho chiesto.
Mi preparo per la finale, che stress.

La mia prima pizza da single:

250 gr di farina 0
1 pizzico di lievito secco
1/2 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di strutto
160 ml di acqua tiepida

Una notte in frigo.
Tirata fuori la mattina presto e messa al caldo.
Re-impastata e stesa.
5 minuti di cottura nel forno Ferrari.
Pezzettoni di pomodoro un po' scolati al posto della passata.

domenica 24 giugno 2012

Le zucchine ripiene con le polpette

Ricetta patentata da mia zia nel 1987.
Fosse mai che come sempre la Parodi dicesse che è sua, che il buco alla zucchina l'ha inventato lei.
Si prepara un ripieno da polpette classiche (macinato di maiale, mortadella, aglio, prezzemolo, noce moscata, parmigiano, uovo), si svuotano le zucchine , si riempiono si polpetta,  e con la polpetta che avanza si fanno delle polpettine da cuocere, insieme alle zucchine, in un sugo di pomodoro.

Gelato dell'ultimo cucchiaio di Nutella

L'ultimo, ma proprio l'ultimo. L'ho guardato. Ci ho mescolato qualche goccia di sciroppo alla menta piperita. Ho fatto una base di panna con i soliti 200 grammi di panna fresca 300 grammi di latte fresco 80 grammi di zucchero (sciolto in una piccola parte del latte) 2 cucchiai di rum Ci ho mescolato il cucchiaione di Nutella alla menta. Buono buono.

sabato 23 giugno 2012

Il pane impastato con la pasta madre appena fatta


300 grammi di farina forte castigliana
150 grammi di pasta madre appena fatta
5 cucchiai di olio evo
140 grammi d'acqua
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale

Stanotte a lievitare a temperatura ambiente (circa 24º in cucina). Domani vediamo cosa ne esce.

giovedì 21 giugno 2012

La pasta madre senza complicazioni, giorno 2

Eppur si muove...
uindi a quelle timide bollicine si aggiungono:
100 grammi di farina
80 grammi d'acqua

impasto veloce e via di nuovo nel tupper opaco 48 ore in soffitta a 28º, umidità 65%.
A sabato.

mercoledì 20 giugno 2012

La pasta madre senza complicazioni, giorno 1

A volte la pasta madre si fa solo per il gusto di farla, mica per istinto materno.
La si fa per provare a sé stessi che si può fare.
Poi ci si fa il pane una volta e la si uccide. Non ricordo a che complesso freudiano questo gesto corrisponda.

100 grammi di farina 0
1 cucchiaio di miele
circa 60 grammi d'acqua, in modo da ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.
Chiusa in un tupper non trasparente e messa in luogo caldo e umido (qui 28º, 65% di umidità) per 48 ore.
Dopodomani vi racconto come sta.

mercoledì 13 giugno 2012

La torta ernia al disco

Per la serie: come fare una gran bella figura in 30 minuti con una torta taroccata da una persona al di sopra di ogni sospetto: mia zia Nadia.
Dunque: siprende la miscela nove torte Pandea, si aggiungono 3 cucchiai di farina 00, 3 di zucchero, 100 grammi di burro, 100 grammi di latte, 1 bicchierino di anice, pinoli tostati, uvetta ammollata sempre in anice, si mescola, si mette nella teglia, si cosparge la superficie di zucchero e poi via in forno.
Robe mai viste non solo su questo blog ma anche in questa famiglia.

domenica 10 giugno 2012

La frittatona di biete ovvero coste, con la focaccia

Ho impastato 600 grammi di farina zero ad alto contenuto di glutine (presa al Conad...non ricordo la marca, c'è troppa grazia di dio in 'sti supermercati italiani e non sono più abituata...), 1/2 cucchiaino di lievito secco, 1 cucchiaino di zucchero, 1 di sale, 2 cucchiai di olio evo, circa 2 bicchieri da acqua pieni di acqua, appunto. Lunghe pause e brevi sessioni di impasto, riposo a 25º per circa 5 ore.
Stesa in teglia unta d'olio dopo un giro di pieghe a tre, lasciata lievitare fino a quasi il raddoppio del volume, cotta a 220º su pietra refrattaria.

La frittatona la zia la fatta con le biete ripassate in olio, un po' di cipolla, un po' d'aglio.
Abbondante parmigiano, le uova di casa. Buona che mi vien da piangere.

martedì 5 giugno 2012

La zuppa di cavolo alla montignosina (versione senza tajarín, chi lo vuole ce lo mette)

Per 4 persone:
4 patate
250 gr di cavolo verza
1 spicchio d'aglio
2 coste di sedano
1 cipolla
1 carota
1 rametto di basilico
1 bicchiere di olio evo
100 gr di lardo di Colonnata
1 pizzico origano
1 zucchina
300 di fagioli borlotti secchi

Cuocere in pentola patate, cavolo tagliato sottile, zucchina e fagioli borlotti (ammollati prima e messi a cuocere prima e tutte le verdure tagliate a pezzi piccolini). Mezz'ora prima della fine della cottura si sala l'acqua.
A parte si fa un trito di aglio, sedano, cipolla, carota, basilico. Si soffrigge il trito nell'olio, quando è appassito si aggiunge un mestolo di brodo di fagioli e l'origano. Una parte delle verdure si passa al passaverdure, poi si riaggiunge questa crema al resto, insieme al soffritto. Far cuocere altri 10 minuti e regolare di sale.
Cuocerci dentro i tajarin (noi mangiata senza).
E' una ricerta di Marzia Morganti Tempestini, leggermente rimaneggiata, da "Ricette e storie di Massa, Carrara e della Lunigiana".

giovedì 31 maggio 2012

I biscotti al vapore fatti coi guanti

Riedizione Mulino Bianco by me.
220 gr farina grano duro
30 gr farina di riso
 35 gr zucchero
35 gr miele
75 gr burro, metà fuso, metà ammorbidito
circa 75 gr di latte
1/2 cucchiaino di bicarbonato
pizzico di sale

Impastare il tutto, farine setacciate col bicarbonato, fare una palla morbida da lasciare riposare 30 minuti coperta a temperatura ambiente prima di ricavarne tanti cilindretti da chiudere in cerchio per fare i biscotti.
Cotti a 170º con vapore nel forno caldo (recipiente di acqua) per i primi 10 minuti, poi si toglie il recipiente e si lascia una fessurina aperta nello sportello del forno per farli asciugare.

domenica 27 maggio 2012

La torta della Toni, però sghemba

L'originale si trova qui.
La torta di cioccolato più buona che io abbia mai fatto (ne ho fatte poche, è vero, ma tutte buone. Questa però...)
Avevo molta voglia e pochi ingredienti, quindi:

4 uova
300 gr di farina per dolci con agente lievitante (che poi non so se in Italia c'è 'sta cosa orrenda, metteteci farina per dolci)
300 gr di zucchero
1/2 bustina di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
1 bustina di vanillina (evvai di nuovo col chimico. La mia passione per i chimici è cosa nota ;-PPP)
3 tbs cacao (non era amaro, era quello con cui spolvero il cappuccino la mattina)
125 ml di latte
125 ml di panna da montare
140 gr di burro fuso fatto raffreddare
60 gr di olio evo
200 gr di ciocco grattugiato sottile (nel mio c'era dentro ciocco da cioccolata in tazza, regalo di Chiara e Giancarlo un Natale di...2 anni fa -queo que no sòfega ingrassa- resti vari di cioccolato di Modica alla cannella e al peperoncino, regalo della Dani di altrettanti anni fa, resti di ciocco tra fondente e non fino a raggiungere i 200 grammi giusti giusti...dal cielo qualcuno mi aiuta)

Come l'ho fatta: alla dio t'inbrusa, cioè leggermente di fretta. Vi dico solo: mettetela in uno stampo grande perché se fuoriesce è un magma vesuviano notevole, sí, parlo per esperienza, che anche con esperienza si fanno 'ste cose da mona e vengono le torte sghembe.

Uova più zucchero sbattute, poi panna, latte, burro, olio, sale, vanillina.
A parte, setacciare farina, lievito, bicarbonato e cacao. Mescolare liquidi e solidi senza mescolare troppo, per ultimo aggiungere il ciocco.

Forno a 170º (anche qualcosina meno se avete un forno potente) per un'ora. Fate la prova stecchino.





domenica 20 maggio 2012

Uccellini scappati del Cev

lombo di maiale tagliato a fettine sottili
mortadella a fette, sottili pure quelle
parmigiano grattugiato o, come si dice a casa mia, grana grattato
olio evo
salvia rosmarino prezzemolo basilico
sale
1 spicchio d'aglio a fettine invisibili

Con questi ingredienti si confezionano gli uccellini.
Si sala il lombo, ci si mette sopra uno strato di grana, si pressa con la forchetta in modo che si attacchi alla carne, si mette sopra una fetta di mortadella, si arrotola e si chiude con uno stecchino (e poi, come diceva il Cev, attenzione allo stecchino). Si fanno rosolare gli uccellini con gli odori. Poi vanno o messi in umido (quindi pomodoro) o con i cardi. Io ho fatto tutte e due le cose, tanto per farla grande che a farla piccola si fa sempre in tempo, come diceva mio nonno.
Quindi...ho fatto una salsa di pomodoro a parte, lentamente, son dei pezzettoni presi al Corte Inglés della marca "Graziella", un nome una garanzia culinaria. E ho finito di cuocere gli uccellini nel pomodoro dopo averli rosolati.

I cardi: lessati e poi spadellati con olio, burro, poco aglio, grana grattato, spolveratina di farina di mandorle, come si usa qui. Serviti a parte.
Il video di come il Cev spiegava la ricetta, qui:


martedì 15 maggio 2012

Torta tonta

Frolla a piacere (la mia con un po' di strutto, ricetta Artusi).
Stampo da 22 cm, base e bordo devono rimanere un po' grossi.
Ripieno:
3/4 di tazza di zucchero
1 uovo
2 cucchiai di farina
vaniglia
1 tazza di panna
sale, un pizzico
facoltative le ciliegie disidratate (e scadute...assomiglio sempre più a mia mamma...sarà l'età?)

In forno a 180º, per tre quarti cottura nella parte più bassa, poi alla fine si sposta nella parte più alta. Semplice e buonissima, lo giuro.

giovedì 10 maggio 2012

Ciabattine con olive, noci e pancetta

Liberamente ispirate da Xavier Barriga, "Pan, hecho en casa y con el sabor de siempre" , Grijalbo.

per 20 pezzi

poolish, la sera prima:

100 gr farina forte
100 ml di acqua
5 gr di lievito di birra
riposo tutta la notte temperatura ambiente, tupper ben chiuso

Impasto finale, mattina dopo:
il poolish
400 gr di farina 0
1 cucchaino di sale
130 gr di acqua tiepida in cui bisogna sciogliere altri 2 gr di lievito di birra

Impastare bene, fare una palla e lasciarla lievitare fino a che raddoppia di volume.

Nel frattempo preparare ben scolate dalla salamoia 75 gr di olive verdi tagliate a rondelle
50 gr di noci tritate grossolanamente
50 gr di pancetta a dadini piccolissimi, fatta saltare senza condimento in una padella inaderente

Sgonfiare l'impasto, stenderlo un po' a forma di rettangolo, spargerci sopra gli ingredienti, re-impastare e far riposare 1 ora. Tagliare in 20 pezzi uguali, formare le ciabattine con un giro di pieghe a tre, pennellare delicatamente con olio, cospargere di origano e lasciare lievitare fino al raddoppio del volume.

Cuocere a 220º con un pentolino d'acqua nel forno e dopo aver spruzzato d'acqua anche le ciabattine.

martedì 8 maggio 2012

Pasta, gamberetti e cavolfiore spadellato

I gamberetti, al solito, pochissimo aglio e prezzemolo, olio, vino bianco secco. Un pizzico di zafferano.
I cavolfiori cotti al vapore a parte e poi spadellati con la pasta.

venerdì 4 maggio 2012

La balsamella ferrarese

Quella che non abbandono più.
Dal prezioso libro di Giuliana Berengan "La cucina delle donne a Ferrara". Il Passaggio Edizioni

120 gr di burro
80 gr di farina
90 gr di grana grattugiato
un pizzico di sale
1,5 litri di latte fresco
un pizzico di noce moscata

Sciogliere a fuoco basso il burro nel tegame in cui si cuocerà la besciamella.
Fuori dal fuoco, aggiungere la farina e mescolare bene.
Nel frattempo portare il latte quasi ad ebollizione e, fuori dal fuoco, aggiungerlo poco a poco alla crema di burro  e farina. Mettere sul fuoco e senza smettere di mescolare portare ad ebollizione. La consistenza dovrà essere cremosa ma non troppo densa.
Togliere dal fuoco ed aggiungere grana e noce moscata.

giovedì 3 maggio 2012

Brisée al volo

250 grammi di farina 00
50 grammi di olio evo
50 grammi di strutto
2 bei pizzichi di sale
60 gr di acqua fredda

Riposo 30 minuti in frigo.

mercoledì 2 maggio 2012

Ciambellone al Grand Marnier

Da "La cucina italiana. Il libro dei dolci". Edizioni Piemme

Per 8 persone:
400 gr di farina 00
200 gr di zucchero
altri 100 gr di zucchero per caramellare la scorzetta d'arancia (perché dire zeste quando esiste l'italiano scorzetta?)
250 gr di burro buono, ben ammorbidito
4 uova
100 gr di latte
150 gr di uvetta ammollata in acqua calda e Grand Marnier
2 cucchiai di Grand Marnier (oltre a quello dell'ammollo)
2 arance, la cui scorza va caramellata nei 100 grammi di zucchero con un po' d'acqua
1 bustina di lievito in polvere
sale

Montare a il burro con 200 gr di zucchero.
Aggiugere le uova, una alla volta, le scorzette d'arancia caramellate e sminuzzate, la farina setacciata col lievito, il sale, il latte, il liquore, l'uvetta.
Versare in uno stampo da ciambella imburrato e spolverizzato di pan grattato, coprire la superficie con un cucchiaio di zucchero di canna. In forno a 180º circa un'ora. Se la superficie tende a dorarsi troppo, coprirla di stagnola (io lo cuocio nel fornetto Versilia, quindi ci metto il coperchio e lo tolgo verso fine cottura).

sabato 28 aprile 2012

Spaghetti con le fave e crostata rabbiosa

Per gli spaghetti, un filo d'olio un po' di cipolla al velo, una bella spruzzata di vino bianco e si disfa la cipolla a fuoco lento. Si aggiungono le fave lessate, sale, pepe, sale abbondante. Spaghetti al dente e abbondante pecorino, mescolare bene a renderlo una crema mentre si spadella la pasta.

Per la crostata, rabbiosa perché senza riposo in frigo, la frolla di Artusi con burro ed un po' di strutto, zucchero a velo e aroma di vaniglia. La stendo subito nello stampo. Ci ho messo mezzo barattolo di marmellata di pesche da troppo tempo aperto in frigo ed i pezzetti rimasti delle uova di Pasqua. Era urgenza di crostata.

sabato 21 aprile 2012

I taglierini carrarini con i fagioli

Per i taglierini, solo farina e acqua.

Per il brodo, per 6 persone:
300 gr di fagioli secchi
75 gr di lardo di Colonnata
30 gr di cipolla
 1 spicchio d'aglio
un po' di conserva di pomodoro
prezzemolo e basilico
olio evo
sale
pepe in grani

Ammollare i fagioli tutta la notte, poi scolarli e cuocerli fino a 3/4 di cottura in abbondante acqua.
Preparare il battuto col lardo, prezzemolo, basilico, cipolla e farlo appassire (meglio pentola di coccio o ghisa). Aggiungervi i fagioli con la loro acqua e ultimare la cottura. Salare, pepare col pepe macinato al momento, cuocervi i taglierini (più buoni se riposano nel brodo 24 ore). Servire con olio evo.

martedì 17 aprile 2012

La torta pasquale massese delle 18 uova

Serve una teglia alta imburrata e generosamente cosparsa di zucchero.Poi:
1 litro di latte
18 uova
450 gr di zucchero
200 gr tra alchermes, sassolino, maraschino, cognac, anice e strega
circa 100-150 grammi di riso, dipende se piace avere una torta con più riso o con più crema
il succo di un'arancia spremuta

La sera prima bollire il riso in acqua con sale, mezzo limone strizzato più la buccia.
Lasciare scolare tutta la notte.
Il giorno dopo, per fare la torta, sbattere le uova leggermente con lo zucchero, un pizzico di sale ed i liquori, il succo d'arancio, una bustina di vanillina e il succo di mezzo limone. Mescolare un paio di cucchiai di questo liquido col riso, poi mettere il riso sul fondo della teglia e poi il resto del liquido poco a poco.
In forno a 180º fino a intensa doratura.

domenica 8 aprile 2012

Il pasticcio (o lasagne al forno) con gli asparagi di Pernumia e la burrata

Mi hanno detto che questa potrebbe assomigliare ad una ricetta di una tal Parodi.
Lo nego. L'ha patentata la mia zia Nadia nel 1985.
Non vorrei mai attirare gli strali dello chef Bricarello neppure per sbaglio.

La zia usa la sfoglia all'uovo già pronta.
E' un pasticcio basso, con solo 4 strati.
Ci vanno gli asparagi bianchi e verdi di Pernumia , ad un passo dalla mia Monselice, in uguale quantità, privati delle punte (dopo la lessatura) lessati al dente e poi ripassati tagliati a tocchetti in padella con un po' di porro ed uno spicchio d'aglio, un po' di sale e pepe. Metà vanno frullati, l'altra metà rimane a tocchetti. Non devono essere troppo asciutti, va conservata l'acqua di cottura perché il pasticcio (come disemo in Veneto) non ha besciamella e quindi la pasta si cuoce con l'umidità degli asparagi e quella della mozzarella.
Si aggiunge agli asparagi frullati un po' di parmigiano grattugiato.

Si unge la teglia con un po' di burro e pangrattato, poi si mettono un po' di asparagi, uno strato di sfoglia, asparagi in crea e a tocchetti, un pochino di parmigiano, la burrata "svestita" del sottile involucro e del picciolo, che vanno tritati e conservati.
Si aggiunge un po' di burrata, poi altro strato di sfoglia e via fino a terminare con sfoglia, asparagi, le punte degli stessi e l'involucro della burrata e parmigiano.
In forno a 200º fino a formare crostina croccante.

domenica 1 aprile 2012

Bucatini al puré di fave e pomodori secchi fritti

Ricetta della Trattoria "La Locandiera", Bernalda, MT
Dal libro di Carlo Cambi, "Le ricette e i vini del gambero rozzo 2008", Newton Compton Editori

Per 4:
400 grammi di pasta (la Trattoria indica pasta fresca tipo lagane, i miei sono bucatini)
350 grammi di fave (le mie fresche, le loro, secche)
100 grammi di pomodori secchi (i miei erano meno della metà, preferisco che domini il sapore delle fave)
olio evo
aglio sale

Secche o fresche, cuocere le fave e ridurle a purea.
Ammorbidire i pomodori e saltarli in padella con olio evo ed aglio. (I miei li ho ridotti a pezzetti quasi invisibili)
Cuocere la pasta, scolarla e unire la purea di fave. Per finire, aggiungere i pomodori ed un filo di olio evo.

lunedì 26 marzo 2012

La torta di cioccolato al latte con gli agrumi

100 gr di cioccolato al latte
95 gr di farina di mandorle
60 gr di farina 00
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
arancia candita a pezzetti
limone candito a pezzetti
4 uova
i semi di un baccello di vaniglia
125 gr di zucchero
4-5 cucchiai di latte
un pizzico di sale

Grattugiare il cioccolato finissimo.
Mescolarlo con la farina, le mandorle, il sale ed il lievito.

Separare tuorli ed albumi. I tuorli sbatterli con lo zucchero e la vaniglia, aggiungendo poi le scorze di limone e arancia. Gli albumi montarli a neve.

Aggiungere alla crema di tuorli le farine mescolate col cioccolato, poi ammorbidire col latte, infine aggiungere delicatamente gli albumi montati.

Stampo imburrato, a cerniera, da 22-24 cm.
180º per circa 40 minuti, meglio fare la prova dello stecchino.

Ricetta un po' stravolta da "Torte&Crostate", Food Editori.

mercoledì 21 marzo 2012

focacce basse

per 2 focacce di circa 30 cm di diametro

400 grammi di farina 0
5 grammi di lievito di birra fresco
3 cucchiai di olio evo
200 grammi di acqua tiepida
50 grammi di latte tiepido
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale

Impastare il tutto, lasciando riposare la pasta tra una fase da dieci minuti e l'altra di impasto a mano (kitchenaid sempre in panne...fare la rivoluzione mi occupa più tempo che portarlo ad aggiustare a Valladolid).
Fare una palla e lasciarla lievitare al fresco per 6 ore.
Dividere la pasta in due parti, fare su ogni parte due rapide pieghe tipo lettera, ungere bene la pasta con olio evo e  stenderla con le dita un due teglie di quelle con i buchi, inaderenti, che vendono per far la pizza.
Lasciar lievitare al caldo fino al raddoppio del volume.
Spruzzare con abbondante acqua e cuocere in forno caldo, massima temperatura, fino a doratura.
Pennellare leggermente d'olio le focacce non appena si sfornano.

mercoledì 14 marzo 2012

Le polpette classiche, però cotte in forno

Ingredienti:

macinato di maiale
mortadella
uova
sale e pepe (poco)
noce moscata (abbondantina)
grana grattugiato
prezzemolo
un po' d'aglio
pangrattato
olio

Tritare bene bene tutto, fare delle palline e poi schiacciarle con le mani (ma devo dirle, 'ste cose?) e passarle nel pangrattato. Sistemarle sulla teglia del forno foderata con carta forno ed unta d'olio. Spruzzare ogni polpetta con un po' d'olio ed infornare a 190º per una decina di minuti, poi girare le polpette e terminare la cottura fino a che non saranno dorate da entrambi i lati.

mercoledì 15 febbraio 2012

Torta di coste e arachidi

Quando una fa le valigie all'improvviso, non resta che mescolare rimasugli.
Una base di pasta sfoglia
Delle coste lessate, tritate e ripassate in padella con un po' d'aglio (che poi si toglie) ed una bella manciata di arachidi pestate nel mortaio. Sale, pepe, parmigiano, due uova sbattute, due cucchiai di panna.
In forno fino a doratura (mi si è bruciata).

Hasta la vuelta.

domenica 12 febbraio 2012

Torta sabbiosa

Cioè voglia di Veneto.

150 gr farina 00
150 gr fecola di patate
250 gr di burro morbido (ma ce ne stanno anche 300; uso quello salato)
300 gr di zucchero
scorza grattugiata di 1 limone
semi di mezzo baccello di vaniglia
pizzico sale
1 bicchierino rum
4 uova
3/4 di bustina di lievito

setacciare farina, fecola, lievito. Sbattere in crema burro, zucchero, vaniglia, rossi d'uovo (uno alla volta), rum e limone. Aggiungere farina e fecola, amalgamare bene e lasciar riposare al fresco mezz'ora.
Aggiungere le chiare a neve con un pizzico di sale.
In forno a 160 per circa 50 minuti. Se si colora troppo in superficie, coprirla con un foglio di alluminio.
Spolverare con zucchero a velo.

domenica 5 febbraio 2012

Le tagliatelle cotte nel brodo di castagne
con la crema di panna e cipolla

Per due, due uova di tagliatelle fatte in casa, circa mezzo litro di brodo d verdura e 250 grammi di castagne pelate, da cuocere nel brodo e ridurre a puré. Alla fine il brodo deve essere un po' cremoso, denso ma non troppo, in modo da cuocerci le tagliatelle che lo renderanno più cremoso.
Per la crema di panna e cipolla ho messo in una padella di ceramica inaderente un po' di cipolla tagliata sottilissima (è giusto un tocco, non deve coprire il sapore della castagna) e l'ho coperta di panna e l'ho fatta cuocere lenta fino a che la panna è diventata crema e la cipolla si è sfatta solo schiacciandola col dorso di un cucchiaio. Si aggiunge al brodo di castagne dopo la cottura delle tagliatelle e si  aggiunge parmigiano grattugiato, prima di portare in tavola.

sabato 28 gennaio 2012

La pizza che si impasta da sola

2 e 1/2 tazze (cups) di farina 0
1/4 di cucchiaino di lievito secco
1 e 1/2 tazze d'acqua tiepida
1/2 tazza di farina di kamut
1 cucchiaino di sale

Mescolare tutto in una ciotola, amalgamando bene ma senza mescolare in eccesso. Coprire col cellophane e lasciare lievitare 12-16 ore in un luogo fresco.
Versare poi la pasta su un piano da lavoro molto infarinato.
Fare due veloci pieghe a tre, dividere la pasta in due parti e stenderla per la pizza.
Cuoce in 6 minuti nel fornetto per pizze Ferrari.

sabato 21 gennaio 2012

La torta di riso, cotta nel brodo di cappone

Da Sale&Pepe di gennaio 2012

Per 4 persone:
150 gr di riso vialone nano
1 litro di brodo di carne (manzo o cappone; io ho usato il cappone e di brodo ne ho usato poco più di mezzo litro per cuocere il riso; 1 litro mi sembrava troppo)
2 uova piccole
30 grammi di parmigiano grattugiato
noce moscata
pangrattato
1 cucchiaino di zucchero di canna
burro

Del brodo, tenerne da parte un paio di cucchiai per sbatterci le uova.
Portare il resto del brodo a ebollizione e lessarci il riso per 15 minuti.
Scolare e condire con 1 noce di burro, noce moscata, le uova sbattute nel brodo come indicato sopra, il parmigiano.
Imburrare uno stampo a cerniera da 22 cm di diametro, cospargerlo di pan grattato, versarci il riso, livellare la superficie con il dorso di 1 cucchiaio, cospargere la superficie con un cucchiaino di zucchero di canna e infornare a 180º fino a duratura (circa 20 minuti). Servire calda.

domenica 15 gennaio 2012

L'ennesima crostata, l'ennesima frolla

200 grammi di farina 00
85 grammi di farina di mandorle
90 grammi di zucchero
un pizzico di bicarbonato
1 uovo (grandino; o 2 piccoli)
1 cucchiaino di sale
100 grammi di burro
un pizzico di cannella
un pizzico di cioccolato in polvere

domenica 8 gennaio 2012

Risotto Regina
con miele e cipolla

Ma cosa vi do la ricetta a fare...chef Marco, scrivo per te! (la ricetta della torta...appena posso, lo giuro)

Per due:
tre tazzine da espresso di Carnaroli
brodo vegetale di quello buono
cipolla rossa di Cannara, se ce l'avete. Quantità, fate voi. Tagliata al velo, ovviamente.
1 cucchiaio di miele d'acacia
1 rametto di rosmarino, intero
burro per mantecare e per soffriggere

Soffriggere leggermente la cipolla in una noce di burro a fuoco lentissimo. Appena inizia a crepitare, bagnare con un po' di brodo e lasciar cuocere fino a che la cipolla diventerà trasparente.
Aggiungere il riso, farlo saltare, poi procedere alla cottura del risotto aggiungendo il brodo ed il rosmarino intero, che va tolto alla fine. Gli ultimi 6-7 minuti di cottura, mantecare con burro e miele.
Servire con pecorino grattugiato non troppo stagionato.