Ho un Paese intero da scoprire e riscoprire.
Con l'occhio da straniera ma non troppo.
Cioè posso ancora permettermi, credo, perché son qui da poco, di far finta di non capire quel che non mi piace. Di ritrovarmi ad Urbino con
pezzetti di Salamanca . Di perlustrare il Montefeltro con la solita voglia di perdermi, svicolare, deviare, sbagliare strada, senza rendere conto a nessuno. Tra Emilia, Marche, Umbria, Toscana. Di scoprire alcune delle cose buone di Moreno Cedroni. Di tornare, poi - perché in fondo tornare bisogna sempre- con un'inedita voglia di impastare.
La torta sforzesca, adattata da un librino chiamato "La brava cuoca" (che non sono più io da mò), l'ho fatta cosí:
500 grammi di farina Petra 9 del Molino Quaglia (roba di
casa mia )
150 grammi di uvetta ammollata in acqua calda e rum
125 grammi di burro fuso
125 grammi di zucchero
1 cucchiaino di sale
70 grammi di frutta candita a pezzetti
i semi di una bacca di vaniglia
125 grammi circa di latte tiepido
una decina di noci tritate
1 uovo a temperatura ambiente
la buccia grattugiata di un limone bio
un cubetto di lievito
ho fatto una biga con parte della farina, il lievito, un po' di latte, un cucchiaino di zucchero, la vaniglia
lasciato lievitare fino al raddoppio del volume
aggiunto il resto di farina, sale, zucchero, burro fuso e uovo e impastato bene
steso l'impasto e sparsi sopra i canditi, l'uvetta, le noci
impastato di nuovo bene per distribuire gli ingredienti della farcia
fatto lievitare e raddoppiare
sgonfiato
raddoppiato di nuovo in uno stampo rotondo di carta, dai bordi alti
siccome ero in vena, ho decorato con mandorle, fiocchi di burro, zucchero in granella
cotto a 200º i primi 10 minuti, poi ultimata la cottura a 170º
mangiato con la marmellata di prugne e zenzero di Cedroni
cosa da duchi