
(unità di misura cups e spoons)
Servizio di traduzione per i lettori italiani della "Zuccheriera"
Leggére leggére, grazie al potente getto di aria calda che le cuoce e alla pala che le smuove di continuo e le fa girare senza interruzione, in modo da ottenere una frittura uniforme.
Non fa rumore, non più di un ventilatore.
Possiede un ricettario completo e ci si può sbizzarrire dalla carne, al pesce, alle verdure. Mentre lei frigge, io posso fare altro. Infatti mentre si friggevano queste zucchine, io ho fatto i canestrelli della comare.
750 gr di zucchine
1 cucchiaio d'olio
1 cucchiaio d'acqua
sale e pepe
un pizzico di cipolla tritata
un po' di origano
Questo è tutto quello che ci vuole. Poi si schiaccia il bottone e via.
Il ricettario viene provvisto dei tempi di cottura e le quantità di moltissimi alimenti, in modo da darci le regole generali per poi poterci sbizzarrire. Oltre alle zucchine ho fatto i carciofi, anche quelli da 10 e lode. Cuoce anche surgelati, se a qualcuno dovesse interessare.
Unico neo (ma neanche tanto, perché con quello che si risparmia in olio, la si amortizza in breve tempo), il prezzo: qui al Carrefour l'ho pagata 199 euri, ma un'amica italiana mi ha detto di averla vista a 119 in Italia...infatti dopo averlo saputo ad Albi sono andate di traverso le patate...
Anch'io, come gli amici Scribacchini, pur essendo geograficamente lontana non sono indifferente, anche se mi sento sempre più avvilita. Io, blogger e italiana all'estero, che da quattro anni ci tengo tanto a mantener vivo questo angolino di identità italiana nel cuore della Vecchia Castiglia, questa volta mi son davvero rotta. E qui comincio a scalciare come una mula (o come una burrita ;-))).
Oggi non si mangia.
Oggi do la mano a tutti i blogger (italiani) del mondo .
Ed oggi, casualmente, è il 20 novembre e 33 anni fa moriva Francisco Franco.
Erano già cotti, pronti da risotto, cosa vuoi di più dalla vita.
In questo mitico post della comare maernese , tutte le delucidazioni su quest'erba che noi veneti apprezziamo molto.
Per chi ha a disposizione degli scrissòi freschi (che drío i fossi in Castiglia non si trovano, troppo secco, immagino), si sbollentano un paio di minuti, si strizzano e si fa il "fondo" del risotto con un po' d'olio, burro, sale e pepe (o dado), prezzemolo ed aglio tritati. A fuoco lento per un bel po'. Poi si aggiuge il riso, lo si fa tostare, si sfuma con un po' di vino bianco, e si cuoce il risotto aggiungendo brodo vegetale bollente. Per mantecare, l'indispensabile sottiletta di mia mamma (metodo Annamaria: 1 sottiletta ogni 2 commensali).
Toglierla delicatamente dal cestello, con l'aiuto di una spatola di gomma e metterla in un contenitore di plastica a chiusura ermetica, leggermente unto d'olio. Conservarla nella parte meno fredda del frigo.
24 ore dopo averla messa in frigo, è pronta per essere usata, basterà riportarla a temperatura ambiente o metterla nel microonde per 10 secondi, prima di usarla. Per mescolarla all'impasto del pane basta tagliarla a pezzetti e scioglierla leggermente nell'acqua che richiede l'impasto.
Per mantenerla, basta sgonfiarla ogni 48 ore; è una dose per fare circa 3 pani, non ha bisogno di essere rinfrescata e dura 15 giorni in frigo, ben chiusa.
E' una ricetta di Beth Hensperger, dal libro "The bread lover's bread machine cookbook", Harvard Common Press.